Regina Ciclarum

La Via al Mare, ad eccezione del tratto realizzato dal Comune di Fiumicino, è un percorso immaginato dal basso.  Per spingere Comune di Roma e Regione Lazio a renderlo finalmente ufficiale, firmate e pubblicizzate la Petizione per la Via al Mare.

Clicca qui per firmare. segue…

Aggiornamenti

  • 29 aprile 2021: Al momento non si registrano sbarramenti. Ma per quanto?
  • ottobre 21: percorso arato  (post fb)

Aprile 2021

Ieri, 3 aprile 2021 un post pubblicato solleva nei social incredulità, disperazione, rabbia: il passaggio verso il mare, il corridoio verde che da oramai da tre anni restituisce ai romani libertà e serenità, sembrerebbe essere stato interrotto da una recinzione all’uscita del Ponte GRA di Mezzocammino, sul sentierino che conduce i ciclisti all’argine destro, direzione Ponte Galeria, Fiumicino, mare.

L’autore? Forse un proprietario esasperato, sui cui terreni, coinvolti dal percorso ciclabile, negli ultimi anni sarebbero aumentati il rischio di incendi,  i danni alle coltivazioni, gli atti vandalici, i rifiuti abbandonati, i  conflitti…. L’elenco potrebbe andare avanti a lungo, specchio della maleducazione e dell’inciviltà dei nuovi frequentatori.

(il punto del nuovo sbarramento, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )

Boom di presenze

Edit: nel weekend del 25 aprile, oltre 2000 romani pedalano fino al mare segue

 

 

Le iniziative dal basso, mosse da passione ed amore per questi luoghi, ed il passa parola di chi è tornato dalle pedalate pieno di meraviglia, hanno soltanto acuito i contrasti, soprattutto nel weekend, quando le presenze aumentano esponenzialmente.

(traffico di ciclisti lungo la Via al Mare, maggio 2020)

Se fino a due anni fa la pedalata fino al mare era infatti una esperienza onirica e solitaria, di completo estraniamento dalla capitale (lasciata dietro di sè, a neanche 20 km di distanza), oggi il percorso è affollato, specie la domenica, di gente che cammina, famiglie che pedalano, runner in allenamento, …. Persone che scendono dai quartieri centrali, ma anche che risalgono da Fiumicino (che, al contrario,  con i recenti lavori nei pressi di Parco Leonardo, continua nella sua opera di avvicinamento alla capitale).

(la passerella all’Episcopio di Porto, dai capitoli della ReginaAnimata)

L’osmosi evocata da anni (le ipotesi di riconnessione Roma- Mare risalgono al 2006) sembra finalmente trovare un passaggio nel percorso ciclabile realizzato dal basso, grezzo ma sorprendentemente concreto: la Via al mare nelle Terre della Regina. Un progetto che guarda anche alla futura Ciclovia Tirrenica, un giorno dalla Liguria scenderà fino a Roma risalendo il Tevere.

Un boom di presenze supportate dai recenti monitoraggi artigianali effettuati  nell’ultimo tratto della ciclabile ufficiale, prima di inoltrarsi nella meraviglia selvaggia della Riserva del Litorale. In un anno i passaggi nel tratto ciclabile dei Campi Elisi a TorDiValle sono infatti aumentati del 368%.

MappaTevere360 sta per toccare il traguardo delle 45.000 visite. Le foto sferiche hanno superato 218.000 visualizzazioni. Tutto questo in un paese che nel 2020 ha visto il record di acquisti di biciclette, e in un mondo che,  sconquassato dalla pandemia, consiglia i governi di investire nella mobilità dolce, nel lavoro come nel tempo libero.

(bambini e famiglie scoprono la Via al mare)

Del resto, l’ottava e ultima tappa della futura Regina Ciclovia Tiberina, intercetta Roma da nord a sud. Così, come gli affluenti ingrossano il fiume, i quartieri attraversati convogliano bici e famiglie verso il mare, in una città affamata di aria, spazi verdi, orizzonti  e giornate all’aria aperta. Specie con la pandemia e le perduranti restrizioni alla vita sociale. I cittadini, sfiniti, cercano un momento di evasione, a piedi, in bicicletta.

The Regina Ciclarum

Barriere fisiche, muri psicologici

Ecco allora che una recinzione alzata dal giorno alla notte, prima di interrompere un passaggio, alza un muro psicologico: l’orizzonte torna ad essere un miraggio, e con esso il mormorio di un fiume (dimenticato),  il silenzio di una riserva (sconosciuta), l’azzurro intenso di un mare (irraggiungibile). Il ticchettio spensierato della ruota si ferma davanti ad uno sbarramento. L’ennesimo divieto in una città sfiancata dai DPCM, agli esordi di una seconda primavera da vivere reclusi.

(volontari sfalciano il percorso, altezza Parco Leonardo)

Ma si può fermare un fiume in piena? Il giorno dopo, un altro post: la recinzione giace a terra sbrindellata. L’ennesimo atto di forza in una sequenza che vede, ancora una volta, tutti contro tutti. Possibile che in questo disgraziato paese si continui a ragionare per contrapposizioni? Prima l’iniziativa di un proprietario, poi la reazione di un ciclista. E’ questa la logica con cui pensiamo di affrontare la complessità del presente? Da una parte la fatica e il sudore di chi lavora la terra da decenni, dall’altra il desiderio di libertà di chi chiede (pretende?) spazio e riconoscimento. Cosa ci riserva, domani, la legge del più forte?

Questo episodio, al contrario, può diventare occasione per immaginare un tavolo di concertazione in cui, finalmente, far incontrare i diversi soggetti? Istituzioni, proprietari, cittadini, associazioni, …. E’ possibile trovare un equilibrio tra le diverse istanze?

(l’ultimo tratto, in prossimità di Fiumicino)

Le premesse non aiutano, se è confermata la percezione della distanza delle istituzioni. Regione, Comune e Municipi sembrano arrancare dietro alle fughe in avanti della cittadinanza. Complice la confusione di competenze e di ruoli che condanno il fiume (e i suoi territori) a paralisi e immobilità. Come descritto in un recente articolo uscito nella newsletter mensile del Contratto di Fiume Tevere da Castel Giubileo alla Foce. Si parla del Tevere a Testaccio, ma le problematiche si ripetono uguali lasciandosi trascinare dalla corrente:

“Per questa area al centro della Capitale risultano competenti più di 10 enti amministrativi: l’Autorità di Distretto per la sicurezza idraulica, l’Autorità Portuale per gli eventuali attracchi fluviali, Il Ministero dei Beni e le Attività Culturali per la tutela paesaggistica, la Sovrintendenza Capitolina per i ruderi presenti sull’area, la Regione Lazio per l’area golenale (sicurezza e gestione), Roma Capitale (gli uffici del Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana per l’area stradale, il Dipartimento Ambiente per le aree verdi, l’Ufficio Speciale Tevere per le discese al fiume, il Dipartimento Urbanistica per le previsioni di trasformazione, il reparto Tutela Fluviale Polizia Locale per la sicurezza), il Municipio I per le attività che vi si svolgono ed i Dipartimenti comunali che si occupano delle persone senza fissa dimora che vivono sull’area. […..] Gli intrecci di competenze hanno impedito ed impediscono nei fatti che l’area, di indiscusso valore storico e ambientale, anche se attualmente in uno stato di estremo degrado, sia recuperata e restituita alla comunità.”

(natura e storia al Belvedere Galeria)

A complicare il quadro, lungo la Via al Mare,  le normative del Consorzio di Bonifica e della Riserva del Litorale Romano, un territorio naturalistico d’eccezione dentro il comune romano, pressocchè sconosciuto ai più fino all’apertura del percorso ciclabile.

I fiumi insegnano

Ma il fiume ci insegna che l’acqua non conosce confini. Il Tevere nasce 400km lontano.. e da lì scende montagne, attraversa vallate, si incunea nelle gole. Curva sinuoso, ansa dopo ansa, entra a Roma, infine il mare.  Ci indica una strada. Sapremo noi seguirlo nei suoi misteriosi esercizi di cittadinanza?

(il torrente Tevere, prima del lago di Corbara, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )

Eppure le ciclovie (fluviali) di mezza Europa dimostrano che la convivenza è possibile.

Le economie di mezzo mondo hanno visto fiorire paesi e città lungo le rotte di commerci e migrazioni. L’Impero Romano stesso è il frutto della cosmogonia tiberina. Non lasciamo trascinarci via da egoismi, miopie, sterili rivalse. Cerchiamo, difendiamo, curiamo insieme la meraviglia della vita che nel fiume e nei suoi territori aspetta di essere riscoperta.

“Si può ritenere che la meraviglia della vita sia sempre a disposizione di ognuno in tutta la sua pienezza, anche se essa rimane nascosta, profonda, invisibile, decisamente lontana. Tuttavia c’è, non è né ostile né ribelle. Se la si chiama con la parola giusta, con il suo giusto nome, essa arriva. Questa è l’essenza dell’incantesimo, che non crea, bensì chiama.” (Franz Kafka, Diari, 1921)

Firmiamo la petizione perchè prenda finalmente vita il corridoio verso il mare. Facciamo rete, incontriamoci ad un tavolo, tutti, nessuno escluso.

Firma la petizione

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Il prolungamento della pista ciclabile da Castel Giubileo al mare, attraverso un investimento contenuto, segnerebbe un punto di svolta per la città di Roma ed il suo litorale, che avrebbe ricadute positive in molti aspetti della vita sociale.

  • migliorerebbe la mobilità sostenibile;
  • sarebbe una delle più lunghe ciclabili d’Europa in uno scenario assolutamente unico “lungo il Tevere fino al mare”;
  • diventerebbe metà privilegiata per i cicloturisti di tutto il mondo “da San Pietro ad ostia antica in bici”.

 

Extra

La Via al Mare

> La “Via al Mare” è il tratto terminale della futura Ciclovia del Tevere. Inizia dove termina la ciclabile ufficiale, sotto il ponte G.R.A. di Mezzocammino, e prosegue lungo la riva destra del fiume fino al VecchioFaro di Fiumicino, davanti all'OceanoMare. segue...


 

Storia della via verso il mare

> Un breve racconto per provare a ripercorrere la storia della via verso il mare. Dal lontano 1988 ad oggi, il faticoso percorso di consapevolezza per seguire il fiume e il suo destino. segue...

Qua la zampa

>Le Terre della Regina invocano la partecipazione di tutti noi. Condividi le tue visioni, seguici nelle giornate in calendario, aiutaci a portare avanti i progetti di recupero e diffusione della futura Regina Ciclovia Fluviale, il percorso verde lungo il Tevere (ma prima leggi le raccomandazioni a terra e in acqua).

Per rimanere aggiornato, partecipare, proporre….. iscriviti alla newsletter mensile , ai social o dai una occhiata alle ReginaNews con tutte le imprese gattesche. Non lasciarci soli!

(due minuti di video per riassumere le otto tappe dalle sorgenti al mare)

Petizione Via al Mare – aggiornamento aprile 21
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